Questo e’ il racconto della mia esperienza con La Confraternita della Pizza per il secondo trofeo Apiter della pizza in teglia alla romana.
Sono certa che non sarò in grado di descrivere le emozioni e i sentimenti che mi hanno pervasa in questi giorni, la mia incapacità di scrittrice non me lo permette.
Il primo ringraziamento d’obbligo va a mio marito che si è organizzato e ha gestito i ragazzi permettendomi di stare a Igea dal giovedì al lunedì!
Negli anni questa è diventata ‘la vacanza della mamma’ e in famiglia si autogestiscono ben felici di fare delle cose diverse dal solito.
Stare lì tanti giorni è stato fantastico, finalmente ho rivisto e abbracciato tante persone con cui mi scrivo quotidianamente decine, a volte centinaia di messaggi, ma ovviamente il valore di vedersi dal vivo è impagabile.
Non vi nomino ma siete tutti nel mio cuore.
Bellissimo conoscere dal vivo tante persone che si leggono sul forum, e che magari si era immaginato diversissimi da come sono in realtà!
Al solito fantastici all’Hotel Globus, menzione particolare per ovvi motivi alle cucine
Gli incontri con i grandi della pizza sono stati strepitosi, ma per me quest’anno c’è stata molta parte pratica.
Per due sere di fila (la prima più della seconda) abbiamo steso farcito e cotto non so più quante pale e teglie, e in certi momenti io e Mimmo ci guardavamo sconsolati!
A casa solitamente abbiamo i nostri materiali, il nostro impasto può essere gestito nelle migliori condizioni etc……. lì invece i tempi si allungavano e i panielli procedevano, le stesure dovevano essere delicatissime ma vista la velocità con cui sono state spazzolate credo che abbiamo fatto un buon lavoro.
Per la gara della domenica mattina il condimento era già deciso da tempo, io sono veneta perciò volevo una pizza della mia terra, che contenesse i prodotti del territorio e fosse portatrice della moda dello Spritz che soprattutto in Veneto imperversa a tutte le età!
A casa avevo fatto una prova di farcitura con amici ed era piaciuta moltissimo, ma certo mettermi a fare gastronomia molecolare appoggiandomi qui e lì in condizioni non ottimali rappresentava un bel rischio perciò avevo nell’evenienza anche dei piccoli shottini dove all’occorrenza avrei versato dei piccoli Spritz se le sfere non fossero venute.
La spiegazione delle perle la trovate QUI.
Il mio impasto per la domenica è stato preparato il venerdì mattina (il giovedì avevo rinfrescato la Mary due volte ma ovviamente il lievito non è stato usato a 4 ore dal secondo rinfresco!);
ho usato la planetaria che era a disposizione perché non so ancora usare la Sunmix, mi pareva che l’impasto fosse venuto discretamente ma si sa con una macchina non propria…….
Ho lavorato per conto mio, con lo staff che osservava non ci fossero terzi incomodi; tuttavia appena iniziato hanno dovuto attaccare la Sunmix da 10 kg allora attacca e stacca le prese…. Mi sono incasinata e ho fatto un’idro che non mi sarei mai azzardata a fare soprattutto in una simile occasione.
Alla fine ho lavorato:
200 g Pasta Madre (rinfrescata due volte, ma utilizzata non al momento ottimale)
425 g Polselli gialla
425 g Polselli blu
140 g Semola
20 g Olio di oliva
20 g Sale
900 g Acqua fredda
Eh vabbè ho pesato 700 grammi e messi in contenitore leggermente oliato.
Messo sigillo, fuori un’ora a ta e via in frigo.
Il giorno dopo hanno impastato la maggior parte delle persone, e lì abbiamo iniziato ad accorgerci che un frigo era poco freddo mentre l’altro moltissimo, perciò impasti troppo avanti da rigenerare e impasti troppo immobili da rianimare.
Il mio era decisamente in stato comatoso!
E lì ho iniziato a sentirmi male, l’ho tirato fuori e letteralmente coccolato per almeno un paio d’ore.
La gente passava e rideva e io coccolavo il pupo!
Alla fine l’ho visto leggermente rianimato, ho fatto una piega sulla spianatoia di acciaio e con le mani ho trasmesso calore e tutto l’ammmmore che potevo, e poi di nuovo nel contenitore.
Ancora un po’ fuori e poi dritto nel frigo freddo.
Ma ero molto scettica temevo tutti questi sbalzi di calore avessero rovinato il mio impasto, e che il lievito naturale ne avrebbe risentito più degli impasti con il ldb.
La mattina della domenica ci siamo andati appuntamento per lo staglio in pigiama con il Focacciaro, la Focacciara e Merina, uno spasso assurdo!
Io alle 6 in camera ho intanto frullato Aperol e Alginato e messo nel frigo in camera.
Ho optato per uno staglio leggero (solo giusto due pieghe e una leggera pirlatura) perché la gara incombeva e non volevo avere problemi in stesura con un panetto troppo nervoso.
Rimesso il panetto nel contenitore ho frullato le arachidi e preparato i condimenti: Asiago fresco DOP a cubetti in un contenitore, nell’altro spicchi di arance bio pelati al vivo e dimezzati, olive verdi di Cerignola giganti tagliate tre volte a metà, Asiago DOP Mezzano (stagionato oltre 120 giorni) tagliato in fette da un paio di mm e poi in triangoli conditi con olio, e in un altro triangoli più allungati di Asiago DOP Stravecchio.
Nel frattempo la gente iniziava ad arrivare in sala da pranzo e io ero ancora in pigiama perciò sono corsa in camera a prepararmi
Dopo la colazione mi sono appoggiata sui tavoli nella hall e ho preparato le sfere di Aperol che ovviamente non sono venute belle quanto quelle a casa, anche perché non ho rispettato i tempi e le temperature ottimali, e per sicurezza le ho lasciate a bagno nell’acqua.
Mi sono iscritta nel primo gruppo delle pizza perché nel frattempo la sala era caldissima e stava andando avanti un po’ troppo veloce per i miei gusti.
Finchè gli altri hanno iniziato a stendere e cuocere io ho sistemato il tagliere con i cucchiaini e le ciotoline per l’esposizione, quindi ho steso.
La stesura è stata suuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuper delicata, ho messo salamoia acqua e olio, ulteriore spruzzata sui bordi, mozzarella e asiago fresco e via in forno.
Solo che avevo consumato parecchi preziosi minuti per preparare l’esposizione e Giovanni scandiva il tempo che inesorabilmente scorreva via! Quindi gli ultimi 3’ ho tirato fuori la pizza e l’ho messa direttamente sulla pietra per fare il fondo croccantino e dare una botta alla cottura.
Sforna, metti sulla griglia, sbatti il condimento in 30”, sale pepe spolverata di scorza di arancia amara in polvere, palline di arachidi macinate cui ho appoggiato l’asiago stravecchio.
Consegnata a Ettore che ha illustrato le caratteristiche della pizza e i condimenti al pubblico (e alla giuria in cucina che sentiva ma non vedeva di chi erano le pizze che arrivavano) e via in cucina per sottoporsi al severo giudizio dei giudici!
Ho partecipato tranquillissima, assolutamente certa che l’impasto ne avesse passate troppe, e gareggiando fra i primi ho avuto una mattinata in relax e chiacchiere.
Alla fine siamo andati un po’ lunghi e dopo Rita che ha gareggiato per ultima hanno servito il pranzo.
Mangiato con i Focacciari e i loro dolcissimi genitori, Ettore ancora non si vedeva…. Io e Valentina ci guardiamo e diciamo quasi quasi ci scappa la pipì, qui è tutto tranquillo andiamo in bagno (ognuna in camera sua eh ahahahah).
Sono in bagno in camera mi squilla il cellulare, è Rita. “Pronto?” “Chia’, viè giù!”
E io tonta che credevo ancora di aver fatto una delle pizze peggiori mai fatte penso che magari servo per fare qualcosa e mi precipito di sotto; arrivo da Rita che mi fa “sì però Chiara promettimi che non te incazzi” “ma di che parli?” “mah niente niente”
E lì intanto Ettore annuncia l’ottavo posto e io “ah è già all’ottavo! Ma io cosa sono arrivata” e Rita la bugiardona “mah no non sta andando in ordine”
E io penso ma che cavolo sta dicendo? Mah! Ma ancora nessun pensiero di vincita.
Poi annuncia Mimmo quarto e io felicissima per lui e poi chiama fuori me Sir Claudio e Merlino come primi tre.
E io arrivo scuotendo la testa perché non mi pareva possibile.
Merlino annunciato terzo.
Rimaniamo io e Claudio…………. E poi Ettore mi annuncia vincitrice!!!!!!!!!
Inutile commentare la soddisfazione globale!
Ne ho già parlato anche con Claudio, noi siamo i primi criticoni di noi stessi e invece dovremmo imparare ad essere meno inflessibili e rigidi.
Optare per il solo uso della Pasta Madre è stato, diciamolo, un azzardo non da poco, però evidentemente sono stata capace di gestirla al meglio (e diciamolo!!!) e sicuramente anche il sapore ha convinto la giuria.
Per sbaglio me la sono trovata davanti quando usciva dalla cucina e ne ho assggiato un angolino, il sapore era quello che conosco bene
Il condimento sulla carta potrebbe sembrare azzardato, e invece provare per credere la freschezza e l’esplosione di sapore degli accostamenti al morso sorprende!
Al di là della vincita che mi ha permesso di portare a casa una bellissima coppa e una meravigliosa Sunmix arancione rimane il ricordo di giorni stupendi in mezzo a persone che mi vogliono bene e che per me stanno diventando davvero importanti.
Menzione d’onore alle mie amichette Rita e Dany <3
E un abbraccio a Ettore per tutto l’impegno che ci mette 365 giorni l’anno
Tutto lo Staff è nel mio cuoricino 365 giorni l’anno e tutti i vecchi e nuovi utenti che si sono dimostrati straordinari!
Menzione alle mitologiche nipoti di Rita (con la ziaStefy) che ho finalmente conosciuto dopo averne sentito tanto parlare; menzione particolare per Martina che domenica ha sopportato il frullatore alle 6 del mattino!!!!!!!!!
La vincita mi ha permesso di portarmi a casa una splendida impastatrice Sunmix da 6 kg e una coppa che ancora troneggia in salotto! Dovuti ringraziamenti anche agli sponsor per gli splendidi premi in palio